Le responsabilità dei dipendenti pubblici
Il corso propone un quadro completo e aggiornato della disciplina in materia di responsabilità nella pubblica amministrazione. La trattazione è svolta alla luce della più recente giurisprudenza. Il corso segue un’impostazione seminariale e un taglio pratico. L’obiettivo è far assumere consapevolezza delle diverse responsabilità in cui possono incorrere i pubblici dipendenti e fornire gli strumenti per orientarsi in una disciplina particolarmente complessa. Vengono analizzati in modo rigoroso ma accessibile tutti gli illeciti e i reati più diffusi nella pubblica amministrazione offrendo sempre una esemplificazione pratica dei concetti teorici trattati. |
Programma |
La responsabilità del dipendente pubblico nella Costituzione e nella giurisprudenza costituzionale. I principi generali in materia di responsabilità. Le responsabilità civili. La natura e gli elementi costitutivi della responsabilità civile. La disciplina ordinaria posta dal testo unico del pubblico impiego ed i regimi speciali (medici, insegnati, magistrati, etc.).
La responsabilità amministrativo-contabile. Gli elementi: danno al patrimonio pubblico; rapporto d’impiego o di servizio; comportamento antigiuridico; colpevolezza (dolo o colpa grave); nesso di casualità; assenza di cause di esclusione della responsabilità. Dal danno al patrimonio al danno alla finanza pubblica, l’emersione di nuove tipologie di danno: da disservizio, da tangenti, all'immagine, da lesione a interessi legittimi, alla concorrenza, da elusione del patto di stabilità interno, etc. L’estensione del rapporto di servizio. Il danno arrecato ad amministrazione diversa da quella di appartenenza. Le responsabilità del medico e del farmacista convenzionato. Il «danno da società partecipata» ed il «danno a società partecipata». Il danno arrecato dal concessionario o beneficiario di contributi: in particolare l’Unione europea quale ente pubblico danneggiato. La progressiva tipizzazione dell’illecito contabile quale presidio sanzionatorio al processo di razionalizzazione della spesa pubblica. I valori costituzionali tutelati: equilibrio di bilancio, coordinamento della finanza pubblica, armonizzazione dei bilanci pubblici, la libertà d’iniziativa economica privata e la tutela del credito. La differenza fra fattispecie tipizzate e sanzionatorie, ai fini della disciplina sostanziale e processuale. Le principali fattispecie: il divieto di indebitamento per finanziare spesa corrente, il superamento dei limiti di spesa, il mancato ricorso alle convenzioni Consip, l’elusione del patto di stabilità interno, il concorso alla causazione del dissesto, etc. La tipizzazione delle sanzioni: a) pecuniarie, b) su atti, c) sulla capacità giuridica. I profili processuali. L’obbligo di denuncia alla corte dei conti di danni accertati dall’amministrazione. La specifica e concreta notizia di danno. L’invito a dedurre ed i rapporti con l’atto di citazione. La prescrizione del danno erariale. L’efficacia della sentenza penale di condanna nel giudizio contabile. L’assicurazione della responsabilità amministrativa. Le procedure cautelari e quelle esecutive. I reati contro la pubblica amministrazione. I rapporti tra la responsabilità penale, quella disciplinare e amministrativo-contabile. Le qualifiche soggettive: l’evoluzione della nozione di pubblico ufficiale ed incaricato di pubblico servizio: dalla nozione soggettiva alla nozione oggettivo-funzionale. La qualifica di pubblico ufficiale e di incaricato di pubblico servizio nella giurisprudenza della Cassazione, con riferimento alle attività in cui il pubblico ed il privato si sovrappongono e si intersecano tra di loro. Analisi di alcune principali fattispecie criminose: peculato; concussione; corruzione; abuso d’ufficio; La rivelazione di segreti di ufficio; Il rifiuto e l’omissione di atti d’ufficio; I reati di falso in atto pubblico. La responsabilità disciplinare dei dipendenti pubblici. La riforma del 2009 (legge n. 15 e decreto legislativo n. 150). L’obbligatorietà dell’azione disciplinare. La pubblicazione del codice disciplinare. La titolarità del potere disciplinare: il dirigente e l’ufficio dei procedimenti disciplinari. Il procedimento disciplinare e le sue fasi: a) contestazione dell’addebito, b) istruttoria, c) adozione della sanzione. Le sanzioni disciplinari: principi di tassatività, di proporzionalità e di gradualità. Rapporti tra procedimento penale e procedimento disciplinare. La responsabilità dirigenziale alla luce dei nuovi principi sul lavoro pubblico. Revoca dell’incarico e spoil system. Il mancato raggiungimento degli obiettivi e l’inosservanza delle direttive. La culpa in vigilando. L’attribuzione di incarico diverso ed il licenziamento del dirigente. La responsabilità connessa al rispetto dei termini procedimentali. La responsabilità per mancata individuazione delle eccedenze di personale. La responsabilità da irregolarità sull’utilizzo del lavoro flessibile. |
Docenti |
dott. Giancarlo Astegiano, magistrato della Corte dei conti, Procura Regionale del Piemonte
avv. Anna Maria Bonomo, avvocato dello Stato dott. Gianluca Braghò, magistrato della Corte dei conti, Sezione Regionale di Controlllo per la Lombardia avv. Michele Calaprice, avvocato libero foro dott. Donato Centrone, magistrato della Corte dei conti, Sezione Regionale di Controllo per la Liguria dott.ssa Laura De Rentiis, magistrato della Corte dei conti, Sezione Regionale di Controllo per la Lombardia dott. Andrea Luberti, magistrato della Corte dei conti, Sezione Regionale di Controllo per la Lombardia dott. Pietro Maltese, magistrato della Corte dei conti della Liguria dott. Alessandro Napoli, magistrato della Corte dei conti, Procura Regionale della Lombardia dott. Cristian Pettinari, magistrato della Corte dei conti, Sezione Regionale di Controllo per la Lombardia dott. Elena Quadri, magistrato TAR |
Metodo |
La didattica tiene conto della necessità non solo di sviluppare conoscenze ma anche di affinare l’utilizzo di strumenti e comportamenti professionali. A tal fine, sono previste attività e esercitazioni pratiche mirate a verificare l’applicazione degli strumenti e dei comportamenti proposti in situazioni reali, con testimonianze e trattazione di casi.
I partecipanti possono formulare, prima dell’inizio del corso quesiti riguardanti gli argomenti trattati. I quesiti saranno oggetto di approfondimento durante le lezioni. Il Laboratorio per l'Innovazione nella Pubblica Amministrazione è disponibile ad assistere i partecipanti fino al trimestre successivo alla conclusione del corso fornendo riscontro ad eventuali quesiti relativi ai temi affrontati. |
Destinatari |
Il corso si rivolge a tutti i dipendenti delle pubbliche amministrazioni interessati a approfondire i temi oggetto del corso, non solo agli specialisti.
|
Durata e calendario |
Il corso ha una durata di 40 ore. Le lezioni si svolgono dalle 14,00 alle 19.00.
|
Sedi |
Il corso si svolge presso le strutture dell’Università degli Studi di Genova, via Balbi 5.
Altre sedi per le attività potranno essere messe a disposizione da eventuali enti partner del progetto. |
Organizzatori |
FARE ricerca consulenza e formazione
Laboratorio per l'Innovazione nella Pubblica Amministrazione |
FARE ricerca consulenza e formazione
(srl con socio unico) via Edilio Raggio 11/11 scala A, 16124 Genova pec: [email protected] - mail: [email protected] |
partita iva e codice fiscale 01981010992
iscritta al registro delle imprese di Genova Numero REA GE 450075 - Capitale sociale € 10.000 i.v. cell: +39 333 6372173 - www.farericerca.com |